Questo impianto – il primo di Zuccato Energia in Africa – si trova presso la facoltà di Ingegneria di un campus universitario nei pressi della capitale tunisina.
Si tratta di un impianto ibrido sperimentale, costruito in collaborazione con numerose realtà accademiche ed industriali europee e tunisine nell’ambito del progetto RE.EL.COOP, sponsorizzato dall’Unione Europea.
Questo impianto presenta alcuni parallelismi con l’impianto Sicilia 02 precedentemente realizzato da Zuccato Energia in provincia di Enna (Sicilia). In entrambe i casi lo scopo dell’impianto non é tanto la produzione energetica in sè quanto la dimostrazione di vari principi ingegneristici, ed entrambi affiancano pannelli solari a concentrazione ad una caldaia a gas come sorgente termica alternativa. Gli impianti si trovano inoltre all’incirca alla stessa latitudine, quindi con caratteristiche simili di irraggiamento solare.
L’impianto di Tunisi si distacca tuttavia da quello di Enna per numerose differenze significative, primo tra tutti l’utilizzo – per la prima volta in un impianto Zuccato Energia – di vapore saturo a 160°come fluido vettore in scambio termico diretto con il fluido di lavoro, senza l’utilizzo di scambiatori intermedi vapore-acqua. Il nuovo punto di lavoro ha richiesto lo studio e la realizzazione di una diversa struttura palare della turbina, ed è stato inoltre necessario operare sensibili modifiche al “lato caldo” dell’impianto con l’aggiunta di vari dispositivi per sfruttare al meglio il nuovo fluido vettore.
Dal punto di vista delle sorgenti termiche utilizzate, il sistema – realizzato in un piccolo appezzamento adiacente all’ateneo – affianca un campo solare costituito da concentratori parabolici Soltigua PTMx ad una caldaia alimentata dal biogas prodotto da un impianto di fermentazione alimentato con gli scarti della mensa universitaria. La dissipazione del calore residuo dello stadio di condensazione viene effettuata con una piccola batteria di radiatori ventilati (dry coolers).
Laddove l’impianto nel suo insieme rappresenta lo sforzo corale di una dozzina di aziende, il cuore dell’intero sistema – il modulo energetico a ciclo Rankine organico ZE-60-DSG – è stato interamente sviluppato in proprio da Zuccato Energia. E’ un sistema compatto montato su skid, ospitato assieme con la caldaia in un piccolo edificio adiacente al campus universitario.
Le dimensioni compatte dello skid ne hanno facilitato il trasporto via nave e la capacità dello skid di interfacciarsi con Internet per controllo, monitoraggio e diagnostica (caratteristica comune a tutti i moduli Zuccato Energia) ha consentito ai tecnici della sede di Verona di fornire assistenza in tempo reale ai colleghi che stavano effettuando l’avviamento dell’impianto.